Il Sentiero dello Spirito del Bosco è un percorso nato nel 2008, molto semplice e adatto ai bambini.
Lungo circa un chilometro e mezzo, va da Prim’Alpe (quota 725 metri) a Terz’Alpe (quota 800 metri), percorribile con calma in un’oretta in modo da vedere tutto attentamente e far rimanere incantati i bambini.
Lungo il percorso, infatti, si incontrano sculture in legno intagliate da Alessandro Cortinovis e il sentiero si conclude con un labirinto.
Dove possiamo parcheggiare?
Trovare posteggio vicino all’inizio del percorso è abbastanza difficile. Noi abbiamo trovato posto al parcheggio del mercato, in Via Rimembranze a Canzo.
Come si arriva al Sentiero dello Spirito del Bosco?
Lasciata la macchina, abbiamo raggiunto Via per le Alpi e da lì abbiamo poi seguito le indicazioni per il Sentiero Spirito del Bosco.
Dopo la prima parte della camminata, arrivati a Prim’Alpe ci siamo fermati a mangiare nel grande prato sulla destra, dove c’è una fontana per riempire le borracce, tavoli per fare pic-nic e addirittura griglie per barbecue.
Dopo pranzo abbiamo intrapreso il Sentiero dello Spirito del Bosco.
I bambini facevano a gara a chi trovava per primo una nuova scultura!
Ponticelli in legno da attraversare, gnomi e folletti da salutare, casette da visitare, cartelli che indicano direzioni come “Per di su” e “Per di giù”, funghi e fiori da scoprire e infine la prova di un labirinto da percorrere per uscire dal sentiero.
Cosa fare dopo aver attraversato il Sentiero dello Spirito del Bosco?
Proseguendo il cammino in salita, siamo arrivati a Terz’Alpe, dove c’è un rifugio (noi abbiamo fatto pausa ghiacciolo) con vista sui Corni di Canzo e dove si possono trovare anche alcuni animali (pony, cavalli e anche cerbiatti).
I Corni di Canzo sono tre cime rocciose ben visibili dalla pianura: Corno occidentale alto1372 metri, Corno centrale alto 1366 metri, Corno orientale alto 1232 metri.
La salita ai Corni di Canzo è per escursionisti esperti.
Ci sono altri sentieri da percorrere?
Per scendere da Terz’Alpe noi abbiamo percorso il sentiero geologico, dove abbiamo anche visto la Marmitta dei Giganti, una cavità scavata nelle rocce del letto del torrente Ravella dal moto di sabbia e ghiaia trasportate dall’acqua, che sembra proprio una grande ciotola.
Dallo stesso sentiero si può vedere anche il Santuario di San Miro al Monte, dove nel piazzale antistante è visibile una sorgente d’acqua che fuoriesce dalla roccia.
A San Miro sono attribuiti molti miracoli, tra cui il dono della pioggia durante i periodi di forte siccità e la creazione della sorgente d’acqua.
L’informazione in più
Oltre ad una maglietta di ricambio, vi consiglio anche un paio di scarpe da trekking in quanto, in alcuni punti, il percorso è un po’ scivoloso.
L’inconveniente
La nostra gita a Canzo ci ha fatto provare “l’ebrezza” di tornare a casa con un’ospite indesiderato: una ZECCA!
La sera a casa, mentre era sotto la doccia, Elena si è accorta di avere qualcosa di strano attaccato al dorso.
Le abbiamo subito fatto una foto e, ingrandendo l’immagine, ci siamo accorti che era proprio una zecca.
Per fortuna siamo riusciti a rimuoverla subito a casa, senza avere nessun tipo di problema nemmeno nei giorni successivi.
Per maggiore sicurezza, abbiamo poi fatto controllare Elena dalla nostra pediatra.
Voi avete mai avuto a che fare con le zecche? Sapete come fare a toglierle? Se volete saperne di più, potete leggere il mio articolo Cosa fare in caso di puntura di zecca.
A presto con un nuovo racconto delle nostre gite in Lombardia con i bambini!
Finito….Grazie di aver letto i miei appunti, FEDERICA!