Torno è un piccolo comune in provincia di Como, dichiarato bandiera arancione.
Nella parte più alta, il borgo è ancora come una volta, con le sue strade strette ed erte che si snodano nel centro storico.
La particolarità di Torno è la presenza dei massi erratici, blocchi isolati di grandi dimensioni trasportati dai ghiacciai.
Appena arrivati a Torno abbiamo trovato parcheggio in Via Ardona, sulla destra di Villa Zita (visibile dalla strada); nel caso aveste bisogno di rifornimenti, lasciato il parcheggio è presente anche un piccolo negozio di alimentari.
Dopodiché ci siamo incamminati lungo le stradine del borgo per raggiungere il sentiero che porta al Montepiatto (660 metri di altezza) per vedere i massi erratici.
Se chiedete a qualcuno del posto di segnalarvi la strada che porta alla Pietra Pendula, faranno a gara per aiutarvi!
La Pietra Pendula somiglia ad un enorme fungo nel bosco e poco distante si trova anche il masso erratico chiamato Orso Grigio (foto di testa dell’articolo).
Sulla stessa mulattiera si trova anche la roccia di San Carlo Borromeo e una parete rocciosa che somiglia ad una mano (quella di San Carlo protagonista di due leggende).
Maglietta di ricambio consigliata perché si suda un po’, soprattutto se avete uno zaino in spalla, nonostante quasi tutto il percorso sia all’ombra degli alberi del bosco.
Vi consiglio anche l’antizanzare, perché le piccole fastidiose abbondano!
Prima di arrivare al sentiero per i Massi Erratici, sulla destra c’è una stradina che porta ad un parco giochi, fornito di tavolo da ping-pong (abbiamo trovato lì anche le palline!) e tavoli per pic-nic.
Di fronte c’è anche una fontanella dove potete rinfrescarvi, ma non potete riempire le borracce in quanto l’acqua non è potabile.
Salendo ancora si incontra la Chiesa di Santa Elisabetta con una bellissima vista panoramica.
Nel 1500 la Chiesa era affiancata da un convento di Suore di Clausura, le quali ascoltavano la messa nascoste nel coro posto dietro l’altare. Sotto il pavimento del coro erano ricavate le celle sepolcrali delle suore defunte.
L’interno della Chiesa è composto da un’aula ad unica navata, divisa in tre campate, sulla quale si innesta il presbitero rettangolare con volta a crociera.
Lasciata la Chiesa alle nostre spalle, ci siamo diretti alla Pietra Pendula e poi all’Orso Grigio per scattare alcune foto.
Come tutti gli altri massi erratici la Pietra Pendula è stata dichiarata Monumento Naturale dalla Regione Lombardia dal 1984.
Sulla strada del ritorno abbiamo trovato sulla sinistra il Sasso del Lupo, masso erratico di notevoli dimensioni chiamato così perché’, secondo la tradizione, nell’antro posto sotto di esso vi abita un lupo che rapisce i bambini “cattivi”.
A metà del sentiero, scendendo verso Torno, passato il nucleo di Piazzaga, si incontrano con una breve deviazione sulla sinistra, i massi avelli, tombe di epoca barbarica scavate in massi erratici ed oggi prive di coperchio e colme d’acqua.
Questa è stata la prima delle gite fatta nel mese di agosto del 2020: pensavamo fosse una piccola passeggiata, invece è stata un vero e proprio trekking!
Continuate a seguirci per scoprire nuove interessantissime mete qui in Lombardia, tutte a portata di bambino.
Finito….Grazie di aver letto i miei appunti, FEDERICA!