Essere disponibili ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette, è un compito difficilissimo: spossatezza e insonnia in questo periodo hanno il sopravvento.
I bambini appena nati necessitano di cure che non seguono nessuna logica temporale e molto spesso richiedono maggiore attenzione proprio nelle ore notturne, nelle quali voi vorreste finalmente dormire.
Non abbiate paura di chiedere un aiuto se non ce la fate più, è una cosa più che normale!
Da mamma di tre bambini ancora piccoli, posso dire di sentirmi un’esperta in spossatezza e insonnia. Ma state tranquille, prima o poi la situazione migliora e in ogni caso posso garantirvi che sopravvivrete a questo periodo che all’inizio vi sembrerà interminabile!
Se è il vostro primo figlio, cercate di riposare anche voi quando lui dorme, così da recuperare un po’ di sonno arretrato delle ore notturne. Se invece avete già un altro figlio più grande da accudire, cercate di tenerlo occupato con un disegno da colorare, un cartone animato da guardare o un’altra attività di suo interesse (in base alla sua età), in modo che voi possiate riposare un po’ mentre il più piccolo dorme.
Credetemi, a volte anche solo distendersi tranquillamente sul divano può consentirvi di ricaricare le pile (anche senza dormire in modo da tener d’occhio il bambino più grande).
Se non allattate al seno il vostro bambino, durante la notte chiedete al vostro compagno di alternarvi nelle poppate, in modo che entrambi
possiate avere qualche ora di sonno consecutiva. Se invece allattate al seno potreste considerare la possibilità di chiedere la partecipazione del vostro compagno nel cambio di pannolino, in modo da suddividervi i compiti possibili.
Io e mio marito abbiamo seguito questa “linea d’attacco”, in altre parole quando i nostri figli si svegliavano di notte per le poppate, poiché allattavo al seno, mio marito cambiava i pannolini e poi mi passava i bambini per allattarli.
Quando volete riposare, abbassate la suoneria del cellulare e staccate la spina del telefono fisso. Chissà perché, ogni volta che si decide di riposarsi o dormire anche solo dieci minuti, immancabilmente il telefono si mette a squillare!
Una delle cause della spossatezza potrebbe anche essere l’anemia, ovvero la carenza di ferro dovuta magari ad un’elevata perdita di sangue durante il parto. In questo caso sarà il vostro medico a prescrivervi delle pastiglie apposite per reintegrare il ferro necessario.
Io ho sofferto d’anemia durante tutte e tre le mie gravidanze, ma dopo il parto tutto si è risolto senza ricorrere nuovamente alle pastiglie.
Un altro consiglio molto importante da seguire è quello di alimentarsi correttamente, perché anche questa aiuta a diminuire la spossatezza.
So che è molto difficile, specialmente nei primi giorni a casa dopo il rientro dall’ospedale, cercare di mantenere degli orari e dei pasti corretti perché il bambino si sveglia immancabilmente nel momento in cui la mamma deve mangiare, ma cercate il più possibile di prevedere quando si sveglierà anticipandolo sui tempi e mangiando quindi prima di lui, in modo che poi quando si sveglierà voi avrete già mangiato e potrete dedicare tutto il tempo necessario al bambino.
L’insonnia è all’origine di molti problemi di salute che le neomamme si trovano ad affrontare, come la diminuzione del livello d’energia, la confusione mentale, l’irritabilità, la depressione e il calo dell’interesse per il sesso.
Le cause dell’insonnia possono essere i continui risvegli notturni del bambino per mangiare, l’alto tasso d’adrenalina della mamma (che aiuta nella cura del bambino ma può provocare insonnia), la continua preoccupazione della mamma per le cure che deve prestare al bambino.
Le mamme che hanno capacità di addormentarsi molto rapidamente nonostante i numerosi risvegli, non sono toccate da questi problemi. Ma le mamme che non hanno questa fortuna, possono ricorrere a degli “stratagemmi” per ovviare il più possibile questi problemi.
Ovviamente i consigli che vi ho descritto parlando della spossatezza valgono anche per l’insonnia. Inoltre potreste considerare di utilizzare dei tappi per le orecchie da utilizzare in alternanza con il vostro compagno (se anche lui soffre d’insonnia) in modo da non sentire sempre il bambino quando piange e consentirvi così un riposo più prolungato.
Potreste anche prendere in considerazione di assumere dei prodotti omeopatici per aiutarvi nel sonno (anice, cedrina e magnesio possono essere un’alternativa ai sonniferi e non danno problemi per l’allattamento).
Non abbiate paura che poi magari non sentirete piangere il vostro bambino, perché l’istinto materno e l’istinto di sopravvivenza del vostro piccolo (i bambini tendono a piangere sempre più forte in modo da essere ascoltati dalla propria mamma) avranno sicuramente la meglio anche sul sonno più profondo!
Finito….Grazie di aver letto i miei appunti, FEDERICA!