Il nono metodo anticoncezionale che studiamo insieme è il sistema intrauterino, anch’esso chiamato spirale (come vi ho detto la volta scorsa parlando della spirale al rame, fate attenzione perché le spirali sono di due tipi e si differenziano per la presenza o meno di rilascio di ormoni).
Quello che vediamo oggi è il dispositivo che CONTIENE ormoni.
Il ginecologo è la persona di riferimento per tutte le informazioni relative al corretto utilizzo del prodotto. Il presente materiale non intende in alcuna maniera, ne direttamente, ne indirettamente, delineare o sostituirsi a percorsi terapeutici che rimangono esclusiva responsabilità del medico curante. Le indicazioni contenute in questo articolo non possono sostituire la cura del medico, che è pertanto necessario consultare prima di intraprendere qualsiasi cambiamento dello stile di vita.
Il sistema intrauterino è un piccolo sistema di plastica morbida e flessibile, a forma di T che il ginecologo applica (ed eventualmente rimuove) all’interno dell’utero. Possiede un serbatoio composto da una membrana semipermeabile che contiene l’ormone progestinico. Ogni giorno ne rilascia direttamente nella cavità uterina una piccola quantità che agisce localmente aumentando la densità del muco cervicale che impedisce così la risalita degli spermatozoi nel canale cervicale.
La sua azione è di tre o cinque anni, a seconda del sistema.
In generale, la spirale ormonale ha dimostrato un’alta efficacia, ma può presentare qualche svantaggio, come, ad esempio, la scomparsa transitoria del flusso mestruale; la spirale non è in genere consigliata alle donne che non hanno avuto gravidanze, ma è utilizzabile durante l’allattamento, in donne fumatrici, o sovrappeso, o con problemi cardiovascolari.
L’inserimento della spirale può essere fastidioso e/o doloroso.
L’espulsione spontanea è molto rara, ma possibile. Sono consigliati controlli ecografici regolari per verificare il corretto posizionamento nell’utero.
Finito….Grazie di aver letto i miei appunti, FEDERICA!