Ne avete mai sentito parlare?
Ci siete passate anche voi durante gli ultimi mesi della gravidanza?
Io credo di averla avuta per tutti i nove mesi della prima gravidanza: in pratica ho ribaltato tutta la casa in vista dell’arrivo del nostro primo figlio. Durante la seconda e la terza gravidanza, invece, l’ho sentita un pochino meno questa sindrome…semplicemente per il fatto che avevo gli altri pupetti da accudire!
Con l’avvicinarsi del giorno del parto è possibile che proviate il desiderio irrefrenabile di pulire e riordinare tutta la casa in preparazione dell’arrivo del bebè. Anche se sarebbe più opportuno conservare le energie in vista del parto, molte future mamme cominciano a dedicare gran parte del loro tempo nel rendere impeccabile la casa.
Questo strano impulso, noto come Sindrome del Nido o Istinto del Nido, coglie molte donne incinte con l’approssimarsi del parto.
Non stupitevi, quindi, se vi ritrovate a pulire a fondo tende, materassi e tappeti, a svuotare gli armadi e i pensili della cucina, a spolverare gli scaffali più alti della libreria e i lampadari, a lucidare le piastrelle dietro i sanitari del bagno, oppure se vi viene in mente di imbiancare la casa e buttare cose che ritenete ormai inutili o d’intralcio.
La Sindrome del Nido colpisce anche le donne che non hanno una particolare inclinazione per i lavori domestici, ed è uno dei principali mezzi utilizzati dalle future mamme per prepararsi psicologicamente al parto.
Molte si rilassano solo quando sanno che la casa è perfetta per l’arrivo del bambino. Tale è il sollievo psicologico e la liberazione mentale nel sapere che tutto è pronto che, in alcune gestanti, il travaglio ha inizio non appena sentono che la casa è pulita e in ordine.
Quindi cari futuri papà, non preoccupatevi e non prendete in giro le vostre compagne se le vedete tutte affannate nelle faccende domestiche. Piuttosto assicuratevi anche voi che la valigia per il parto sia pronta, perché è molto probabile che di lì a poco conoscerete il vostro bambino!
Finito….Grazie di aver letto i miei appunti, FEDERICA!