Aiuto! Devo andare a fare la spesa, in posta a spedire un pacco e poi devo assolutamente passare a ritirare i pantaloni di Stefano in tintoria! In tutto questo, ovviamente, devo anche allattare: panico. Perché ho scelto di fare la mamma? Non sarò mai in grado di organizzarmi in tutto.
Le commissioni di una mamma con tre figli di certo non sono semplici da organizzare, a maggior ragione se si sta ancora allattando. Ce la farò a fare tutto in tempo e rientrare per la poppata? E se ritardo? Anche solo mezz’ora potrebbe scatenare una fantastica compilation di musica lirica cantata dalla soave voce del famelico Alessandro. Come la risolviamo? NIENTE PANICO, la Supermamma ha la soluzione.
L’allattamento al seno può essere un’arma a doppio taglio a volte.
Molto comodo per la mamma, specialmente di notte che non deve alzarsi a preparare il biberon ad ogni poppata, ma anche molto vincolante per la mamma nel momento in cui fosse costretta ad assentarsi per qualche ora.
Se mi tiro manualmente il latte, come posso conservarlo?
Il latte materno si può conservare a temperatura ambiente per massimo quattro ore se la temperatura è compresa tra i 25 e i 37 gradi centigradi, oppure, se la temperatura è compresa tra i 15 e 25 gradi centigradi, per un massimo di otto ore; sotto i 15 gradi centigradi si conserva anche per ventiquattro ore.
Può durare molto più a lungo in frigorifero o nel congelatore; conviene riporlo già diviso in singole porzioni sufficienti per un pasto.
In frigorifero si conserva per 3-5 giorni ad una temperatura compresa tra i 2 e i 4 gradi centigradi, nel freezer (riponendolo entro 5 giorni dalla spremitura) per tre mesi e nel congelatore a pozzetto anche per sei mesi.
E’ importante mettere il latte vicino alla parete di fondo, per evitare di esporlo a sbalzi di temperatura quando si ripongono o si prelevano gli altri alimenti.
Per scongelare il latte bisogna procedere lentamente, mettendolo prima in frigorifero per qualche ora e poi va riscaldato a bagnomaria. Una volta tolto dal frigorifero invece può essere scaldato subito.
Per riscaldarlo non si deve usare il forno a microonde perché può alterarne le caratteristiche e non bisogna farlo bollire; prima di scaldarlo va agitato leggermente per rendere di nuovo omogeneo il suo contenuto.
Se il latte scongelato e riscaldato non viene consumato, non può più essere utilizzato.
Il latte scongelato si conserva in frigorifero per un massimo di ventiquattro ore e non può essere ricongelato.
Dove posso mettere il latte che ho tirato manualmente?
Il latte si può conservare in contenitori di vetro o di plastica dura e opaca (ne esistono diversi tipi in commercio); devono essere sterilizzati, puliti e asciutti; per praticità conviene conservare porzioni monodose, riempiendo per due terzi il contenitore (in modo che non si rompa una volta congelato); la chiusura deve essere ermetica e sul contenitore si deve apporre un’etichetta su cui indicare giorno e ora della spremitura.
Per quanto riguarda la somministrazione, se il latte viene offerto al bambino nei primi giorni di vita perché lui non succhia in modo sufficientemente efficace, è meglio utilizzare una siringa senza ago invece del biberon per non abituare il bambino alla tettarella artificiale, troppo diversa dal capezzolo e molto più comoda per ottenere il latte rispetto al seno.
Il latte può essere dato attraverso il biberon più avanti, ad allattamento ben avviato.
La mia esperienza personale
Io non ho mai spremuto il latte per poi conservarlo. L’allattamento di Luca lo dovetti sospendere dopo cinque mesi, poiché scoprii di essere incinta di Elena, quindi per evitare problemi nel decorso della gravidanza iniziai a dare a Luca il latte artificiale (anche se a malincuore).
Con Elena ed Alessandro sono riuscita ad allattare fino ad un anno di età di entrambi e non sono mai dovuta ricorrere al biberon nemmeno con il mio latte spremuto, essendo sempre stata con loro e a loro disposizione quando avevano fame o sete!
Finito….Grazie di aver letto i miei appunti, FEDERICA
