Mi raccomando, quando prendi in braccio un neonato devi tenergli bene la testa, altrimenti rischi di rompergli il collo!
Tienilo bene in braccio, altrimenti ti cade all’indietro!
Cavoli, più che frasi rassicuranti, sembrano frasi per diffondere del terrorismo, specialmente su chi ha già paura di suo a prendere in braccio per la prima volta un neonato.
Gente, cerchiamo di chiarire bene questa cosa: i neonati, sono creature piccole e indifese, ma fortissimi già dalla nascita. Bisogna si stare attenti sostenere la loro testolina, ma sicuramente non per il rischio di cui sopra.
Continuate a leggere e vi spiego bene tutto quanto!
I neonati hanno diversi riflessi presenti dalla nascita e che sono parte delle tecniche di sopravvivenza.
In alcuni bambini i riflessi sono più o meno accentuati, ma in linea di massima permettono al pediatra di verificare se il bebè si sta sviluppando secondo la norma.
Ma vediamo bene insieme quali sono e a cosa servono.
Il riflesso di Moro
Se la testa del bambino non viene sostenuta, al bambino sembra di cadere e quindi estende le braccia e le gambe per cercare un appiglio; ecco perché è molto importante reggere sempre la testa del bambino quando lo si prende in braccio. Questo riflesso inizia a svilupparsi intorno alla ventottesima settimana di gestazione e scompare intorno al terzo mese di vita. È presente in tutti i neonati ad eccezione di quelli affetti da Trisomia 21 (Sindrome di Down).
Il riflesso di ricerca
Se si tocca la guancia del bambino, girerà la testa per cercare il seno. Questo riflesso scompare intorno ai quattro mesi di vita.
Il riflesso di prensione
Se si mette un dito sul palmo della mano del bambino, lo tiene stretto con le dita. La presa è molto forte e spesso il bebè è addirittura capace di sostenere il proprio corpo.
Il riflesso di marcia
Se si tiene in piedi sostenendolo dalle ascelle, il bambino muove dei piccoli passi. Questo riflesso si presenta dopo i primi due giorni di vita, scompare intorno al quarto mese con il progredire delle capacità di movimento del bambino ed ha funzione preparatoria per la deambulazione volontaria.
Riflesso tonico del collo (o cervicale)
Compare intorno alla trentasettesima settimana di gestazione e scompare intorno ai 3-4 mesi di vita; se invece il riflesso è presente anche in seguito si deve verificare un eventuale danno neurologico. Questo riflesso permette al bambino di acquisire altre funzionalità, come ad esempio andare a gattoni. Il pediatra esegue il test in questo modo: sdraia il neonato in posizione supina e ruota il capo verso destra, il bambino di riflesso distende il braccio e la gamba destra e flette braccio e gamba sinistra.
Riflesso plantare
Il bambino ha diverse reazioni a seconda che gli si tocchi la parte interna o esterna della pianta del piede. Se si stimola la parte interna di riflesso il neonato chiude le dita, se al contrario si stimola la parte esterna, le allunga.
Riflesso spinale (o di Galant)
Questo test è utile per capire se sono presenti paralisi dei cervi cerebrali. Il pediatra stende il bimbo in posizione prona e sfiora la parte centrale o bassa della schiena in prossimità della colonna vertebrale: se tutto è nella norma il bimbo si curva verso il lato che è stato toccato.
Riflesso palmo-mentoniero (o di Babkin)
Il pediatra sfiora il palmo della mano all’altezza dell’attaccatura del pollice. Se non ci sono problemi neurologici il bimbo di riflesso ha una contrazione del mento.
Finito….Grazie di aver letto i miei appunti, FEDERICA!