Nel momento in cui il vostro bambino inizia a frequentare il nido o l’asilo, potreste incappare negli ossiuri, in altre parole i vermi.
Ma vediamo bene nel dettaglio di cosa stiamo parlando e soprattutto come fare per risolvere questo spiacevole inconveniente.
Vi ricordo che queste sono informazioni solo a titolo informativo e che non devono mai in alcun modo sostituirsi al parere del pediatra.
Gli ossiuri sono parassiti intestinali
Vanno sospettati quando è presente prurito al sedere, soprattutto di notte (nelle bambine si può anche verificare bruciore e prurito vulvare).
Gli ossiuri sono piccoli filamenti bianchi sottili, che si muovono, lunghi circa dieci millimetri; si possono vedere tra le pieghe anali soprattutto la notte o la mattina presto, ma è raro osservarli nelle feci.
Avere i vermi non significa essere sporchi o vivere in condizioni sanitarie precarie.
L’infezione non segue una stagionalità particolare, infatti, si possono prendere i vermi in qualunque momento dell’anno.
I più colpiti sono i bambini nella fascia d’età della scuola d’infanzia e primaria.
Ma come avviene il contagio?
La forma più frequente di contagio degli ossiuri è rappresentata dall’ingestione delle uova presenti nell’ambiente.
Per evitare il contagio è buona norma curare con attenzione l’igiene del bambino.
Controllare che si lavi regolarmente le mani (sempre prima di mangiare e dopo aver giocato ai giardinetti e essere andato in bagno), tenere le unghie corte ed evitare che si tocchi la zona dell’ano.
E i sintomi quali sono?
Il bambino si gratta spesso il sedere o, se è una bambina, anche la zona vulvare, da più di due giorni consecutivi. Al prurito, a volte, si possono aggiungere sintomi meno specifici, come mal di pancia, una sensazione generale d’agitazione e fastidio, difficoltà a dormire bene, nausea, vomito, inappetenza, prurito al naso e tosse secca.
In caso di ossiuri occorre contattare il pediatra e, poiché di solito l’infestazione è diffusa (anche in maniera asintomatica) a tutto il nucleo familiare, compresi gli adulti, è consigliabile effettuare un trattamento a tutta la famiglia.
Per diagnosticare l’eventuale presenza di vermi nel bambino si ricorre all’esame delle feci, eseguito, generalmente, per tre giorni consecutivi e seguito da eventuali esami del sangue prescritti dal medico. Oltre a questo, esiste la possibilità anche di essere certi della presenza delle uova del parassita applicando in sede anale un particolare scotch, fornito dall’analista che, tenuto per circa un’ora, è in grado di mostrare l’eventuale positività o meno all’infezione.
Come si debellano i vermi?
La terapia si basa su un farmaco antiparassitario che va preso per bocca in due somministrazioni: una al momento della diagnosi e una quindici giorni dopo.
La disinfestazione della casa è da eseguire subito dopo aver preso la prima pastiglia di farmaco: basta lavare in lavatrice a 60° C la biancheria intima, quella da letto e quella da bagno e buttare eventuali spugne utilizzate per lavarsi.
Anche se l’infezione è stata debellata, in futuro può comunque essere ripresa.
Finito….Grazie di aver letto i miei appunti, FEDERICA!